“Finalmente l’Avvento!”
Questo è il pensiero che condividiamo in casa. Ciascuno lo esprime a suo modo, ma la sostanza è uguale. È un comune sentire che fa bene al cuore. È il dono più grande che ci possiamo reciprocamente fare: io a Sonia, Sonia a me, noi ai bambini e i bambini a noi. È il primo grande frutto di Grazia di questo tempo forte. “A Natale si è tutti più buoni”! È una frase fatta, però ha una sua verità. Davvero in questo periodo stiamo meglio fra noi. Si, litighiamo lo stesso, ma è più raro, e ci si riappacifica più in fretta. Gli atteggiamenti e le parole danno più spazio alla tenerezza. Bisognerebbe mettersi alla scuola dell”Avvento per vivere meglio il resto dei giorni dell’anno!
Inizia dunque questo tempo speciale, il tempo dell’attesa… Ognuno avrà i suoi personali riti: io comincerò a pensare una poesia natalizia da regalare a Sonia e una per i bambini. Sonia inizierà a rivoltare il salotto per costruire la struttura dove realizzeremo insieme il Presepe con l’albero di Natale e mi coinvolgerà più del solito nell’ascolto dell’Ufficio della Liturgia delle ore. Saramaria aggiornerà la sua lettera a Gesù bambino chiedendogli di annullare quella che gli aveva lasciato circa 2 mesi fa, in occasione del suo compleanno (il 7 Ottobre!!). Diego…non si sa. È in piena ridefinizione preadolescenziale. Tuttavia la profondità e la sua sensibilità sono sempre parte essenziale di lui, e pertanto troverà nuove, belle forme per vivere il suo personale Avvento.
Ci sono poi i “riti condivisi”, ovvero familiari.
Il primo è chiaramente la realizzazione del Presepe. Ognuno darà il suo contributo. L’operazione più delicata sarà la messa in scena, ossia la disposizione dei vari pezzi (statuine in primis). Ci vorrà un paziente lavoro democratico ma alla fine si definirà il tutto. “Definirà” è comunque una parola grossa, perchè Diego e Saramaria nel corso dell’Avvento non di rado apporteranno delle modifiche.
Le preghiere dei pasti saranno incentrate sull’attesa del grande giorno e sui suoi significati per la vita della nostra famiglia.
Un altro momento importante sarà la Novena. Cercheremo di andare tutti insieme almeno un paio di volte in quella che si svolgerà in parrocchia. A casa, invece, in quei giorni l’accompagnamento a letto dei bambini si trasformerà in una sorta di processione: il primo della fila porterà una candela e gli altri seguiranno. Arrivati nei letti ci sederemo e ciascuno a turno reciterà una sua preghiera speciale ispirata alla nascita di Gesù. Terminato il giro, si spegnerà la candela, i bambini andranno a letto ed il papà o la mamma gli racconteranno una storia da loro inventata anni fa e che narra di due pastorelli che, svegliati da un angelo, su sua indicazione raggiungono la capanna dove è nato Gesù.
Un altro momento speciale sarà la cena della vigilia che vivremo in assoluta intimità, ovvero senza alcun altro invitato, aspettando Gesù e credendo che è già con noi.
Sarà tutto organizzato in modo condiviso, dalla scelta del menù, alla cucina e alla prepazione della tavola.
Questo in sostanza il nostro Avvento in casa. Chissà però che non venga fuori qualche novità, chè il Natale ha sempre il grande dono di esaltare la creatività.
Sonia Cannas e Stefano Galletta, Laici domenicani