Centro Domenicano di Studi Familiari – Introduzione

Verso un "Centro Domenicano di Studi Familiari"

INTRODUZIONE

La celebrazione delle nozze nelle diocesi italiane diminuisce ogni dieci anni di circa il 50 %. Nel 2050 si sposerà una coppia all’anno in ogni tre parrocchie della nostra penisola. La maggior parte delle coppie, anche cristiane, ormai sceglie la convivenza. Il sacramento delle nozze è realmente un sacramento in via di estinzione.

A questa diminuzione rapida della celebrazione delle nozze si accompagna una altrettanto veloce e vasta dissoluzione delle nozze: sempre circa il 50 % degli sposati dopo qualche anno si separa. Attualmente in Europa in un anno due milioni si sposano e un milione si lascia, tra dieci anni circa la metà.
 
Si tratta di un vero e proprio disastro familiare, sociale ed ecclesiale. Subito verrebbe da dire: colpa della società moderna! Di fatto nella prima metà del Novecento e nei secoli precedenti non si separava quasi nessuno e quasi nessuno conviveva. Guardando invece le famiglie dal loro interno si scopre una realtà sconvolgente: non è la civiltà attuale che impedisce a sposarsi e favorisce le separazioni ma … il passato!
 
È in atto una vera e propria rivoluzione familiare che ha una fisonomia ben precisa: si tratta della trasformazione del modello genitoriale tradizionale nella modalità coniugale attuale. La centralità e ricchezza vitale della persona e dell’amore reciproco tra coniugi pone il modello tradizionale genitoriale di fronte a compiti per i quali non è attrezzato. Il modello genitoriale tradizionale è privo di una cultura del dialogo nuziale, della condivisione, dell’amore coniugale e della tenerezza, della progettazione quotidiana, settimanale e mensile, del racconto reciproco, dei sensi umani e cristiani della vita sessuale, della riconciliazione, di un progetto educativo come coppia, di un impegno consapevole civile in coppia, di un impegno consapevole ecclesiale in coppia ecc., per nominare solo alcune competenze essenziali per la vita familiare odierna e assenti nel modello tradizionale.
 
fr. Christian Steiner, O.P.
fr. Christian Steiner, O.P.
Per questi motivi il Consiglio direttivo del Movimento domenicano delle famiglie ha approvato la costituzione di un “Centro domenicano di studi familiari”. La decisione è stata favorita da quanto, dopo la visita canonica, il nostro p. Provinciale auspica nella sua lettera, scritta il 25 marzo di quest’anno, alla comunità di San Domenico di Cagliari. Dopo aver affermato che “lo sviluppo del Movimento domenicano delle Famiglie, già apprezzato negli Atti del Capitolo provinciale di Pistoia, è certamente un aspetto di estrema attualità che deve essere incoraggiato e sostenuto”, prosegue “in questo senso il Convento di Cagliari può rappresentare per tutta la Provincia un punto di riferimento specializzato e, perché no, di formazione per la pastorale familiare”.
  
Il “Centro domenicano di studi familiari” metterà al centro del suo programma formativo la nuova centralità della coppia coniugale come soggetto di progettazione della vita affettiva, come soggetto educativo dei propri figli, come soggetto liturgico, ecclesiale, culturale, politico, civile ecc. per poter collaborare in pieno con la grande trasformazione familiare che ci dona la civiltà digitale del benessere e della cultura di massa e che costringe le famiglie di mettere al centro della loro vita le loro persone e l’amore in tutta la sua ricchezza ancora poco conosciuta ed esplorata. “Persona” e “amore” al centro sono due temi centrali della tradizione domenicana, tommasiana e cateriniana: forse per la prima volta nella storia se ne può rendere partecipe la stessa cellula della Chiesa e della società: la famiglia.
 
Che il nostro Ordine abbia la pastorale familiare nel suo DNA lo attestano vari documenti dell’inizio della Sacra Praedicatio, come per esempio testimoniano Ermengarda Godolina e Sancio Gascus: “Sia noto a tutti gli uomini che io Ermengarda Godolina e mio marito Sancio Gascus, di buon animo e per libera volontà, doniamo e lodiamo noi stessi e tutto quanto abbiamo al Signore Dio e alla Beata Vergine Maria e a tutti i santi di Dio e alla Santa Predicazione e al Signore Domenico di Osma e a tutti fratelli e a tutte le sorelle che ci sono oggi e che ci saranno domani”. (Prouille 8 agosto 1207) ( Monumenta Ordinis Fratrum Praedicatorum Historica, Vol. XXV, Roma 1966, 15).
 
Forse è il momento di riprendere questa collaborazione tra coppie, frati, monache e suore che ha caratterizzato l’inizio della nostra predicazione per poter evangelizzare a livello “cellulare” la nostra Chiesa e la nostra civiltà.
 
fr. Christian-M. Steiner, O.P.
Convento S. Domenico, Cagliari