La sessualità è un tabù? Spesso in certi ambienti ecclesiastici lo è stato. Per questo sembra innovativo che un percorso rivolto a coppie di sposi sia incentrato su questa tematica. È quello che ha scelto di fare il Movimento Domenicano delle Famiglie, nella settimana estiva che si è svolta in Sardegna, a Lu Bagnu, dal 16 al 20 agosto, sul tema “Mi baci con i baci della sua bocca!”. Un itinerario che ha lasciato spazio all’ascolto delle riflessioni svolte dai relatori, al dialogo e al confronto di coppia e alla condivisione di gruppo, momenti salienti di un arricchimento continuo. Nel frattempo, i bambini con le animatrici hanno affrontato in modo giocoso le tematiche del corpo e della gratitudine verso Dio per i doni a questo collegati, traducendole in un momento di preghiera, ogni giorno, da vivere insieme ai genitori. E la loro presenza è stata fonte di allegria per tutti.
La mattina iniziava con le lodi e la celebrazione eucaristica e, dopo colazione, prevedeva uno tempo libero, in cui le famiglie potevano scendere nella bella spiaggia sottostante a fare il bagno e a prendere il sole. Dopo il pranzo e un po’ di riposo, il pomeriggio era dedicato ai lavori, con una riflessione, uno spazio di confronto di coppia e la condivisione nel gruppo. Prima di cena, il momento di preghiera, guidato dalle animatrici con i bambini. Il dopocena, vissuto da adulti e bambini insieme, ha alternato momenti di gioco e la visione di un film d’animazione su cui riflettere, alla passeggiata serale nel vicino paese di Castelsardo, per concludersi con divertenti scenette sulla vita familiare, seguite dalla premiazione finale. Anche i momenti conviviali sono stati occasione di incontro e conoscenza, contribuendo a creare un clima da “famiglia di famiglie”, che si confronta e cammina su una stessa strada, pur nella varietà delle età, delle situazioni e delle esperienze.
A dare l’avvio ai lavori delle coppie, il primo giorno, padre Christian Steiner, con la riflessione “Sapienza erotica secondo il Vangelo di Luca”, nella quale ha invitato le coppie a riflettere sul fatto che i tabù non debbano portare al silenzio, ma alla ricerca di significati nuovi. Partendo dalla lettura del passo evangelico di Luca in cui una peccatrice bagna i piedi di Gesù con le lacrime, li asciuga con i capelli e li unge con olio profumato, sotto gli occhi giudicanti del fariseo che lo ospita a pranzo, padre Christian ha portato gli sposi a riflettere sul valore dei gesti “erotici” della donna, che rivelano Gesù come Messia e, inconsciamente, come colui che percorrerà la via dolorosa e poi quella gloriosa. La capacità di vedere il significato di amore, di adesione alla sua persona e di fede in quei gesti erotici, viene a Gesù dalla consapevolezza di se stesso, dell’unità profonda della propria corporeità con tutto il suo essere, mentre il fariseo e gli altri presenti rimangono scandalizzati. Così, anche tra gli sposi, i gesti erotici hanno il potere di aderire all’altro, di manifestare la sua preziosità, di valorizzare le opere che ogni giorno compie con il proprio corpo, rendendone testimonianza:
“La vita, le azioni, gli eventi quotidiani, il corpo e la persona del coniuge formano un tutt’uno e sono tutte espressioni dell’amabilità unica della persona amata”.
La riflessione successiva in coppia e il confronto di gruppo hanno portato gli sposi a entrare nelle profondità del valore di una sessualità che non si limita al fare l’amore, ma si estende alle parole, agli sguardi, alle attenzioni, ai gesti reciproci che manifestano al coniuge quanto sia amabile e prezioso.
Il secondo giorno ha presentato la voce fresca ed entusiasta dei giovani sposi Marta Dessantis e Francesco Luciano che, nel loro intervento “Educare all’affettività e alla sessualità: dalla consapevolezza all’amore”, hanno offerto ai presenti il dono di una testimonianza del loro cammino, nelle fatiche della lontananza e nella gioia del ricongiungimento. Infine, hanno affrontato il tema dei metodi naturali, che li hanno aiutati nel comprendere l’altro a fondo e dei quali sono ora insegnanti per altre coppie.
Nel terzo pomeriggio, Ugo Taraborrelli, con la riflessione “Amore e sessualità tra storia e teologia”, ha accompagnato le coppie nella lettura del poema allegorico duecentesco “Roman de la rose”, alla scoperta della differente visione messa in scena dai due autori che si susseguono nel tempo, presentando personaggi che incarnano varie componenti della sessualità e dell’amore, nella ricerca reciproca dei due innamorati protagonisti. Silvia Mangano, che si è occupata della parte teologica, ha mostrato come, nel racconto biblico di Abramo e Sara, i due riescano a generare solo nel momento in cui nascono veramente come coppia, staccandosi dalla famiglia di origine di lui e dalle proprie paure e finalità personali.
Il giorno successivo, la dottoressa Sara Scifo nella sua riflessione sul tema “Il corpo donato per amore: quando la sessualità fa bene al matrimonio” ha ripreso la diversità di approccio e di sensibilità propria del maschile e del femminile, già emersa nelle condivisioni di gruppo, per orientare gli sposi verso il noi, nell’abbandono della modalità di figli, che ricercano il proprio bisogno, per andare verso una modalità di sposi, che insieme contribuiscono al bene dell’altro, su un piano paritario.
Infine, l’ultimo giorno, nella loro relazione “Vita sessuale ieri e oggi” Reanna Ballin e Roberto Barina hanno mostrato come non si finisca mai di crescere e di migliorare la propria relazione di coppia, anche dal punto di vista sessuale, persino dopo tanti anni di matrimonio e quando i figli sono ormai grandi e ci sono anche dei nipoti. Come, anzi, sia possibile una nuova giovinezza della coppia, che sperimenta la bellezza della vita in due, anche nell’intimità, nella fase in cui i figli hanno ormai spiccato il volo.
Dopo ogni relazione, le coppie hanno lavorato sulle sollecitazioni fornite dai relatori, scoprendo un tempo prezioso e sereno di dialogo, che non sempre è facile trovare nelle dinamiche familiari quotidiane. Questo aspetto si è rivelato molto proficuo e ha riversato, nel momento del confronto di gruppo, nuova linfa vitale a ciascuno degli altri, in un alternarsi tra dare e ricevere fraterno e arricchente. Si sono create anche piacevoli dinamiche di solidarietà tra le mogli, oppure i mariti, che si trovavano a condividere situazioni analoghe.
I presenti, prima di lasciarsi con un po’ di tristezza nel cuore, si sono dati appuntamento per il fine settimana di riflessione e confronto, organizzato dal Movimento Domenicano delle Famiglie a novembre dalle monache di Pratovecchio, altro spazio prezioso di condivisione.
Angela Maria Petretto e Alberto Giordano