12 settembre – Beata Vergine Maria delle Grazie
La devozione della città e diocesi di Perugia verso Maria, madre di Gesù, è sempre stata molto sentita, sino a definire ad aeternitatem lacittà, con atto dell’intero Consiglio generale del 12 dicembre 1716, Civitas Virginis SS.mi Rosarii, come può leggersi nell’epigrafe dell’arco di Porta San Pietro.
È con la predicazione di frate Bernardino da Siena che si sviluppa la devozione alla Madonna delle Grazie o Madre della Misericordia. Circa la specifica raffigurazione della Madonna delle Grazie è incantevole quella dipinta su una colonna mediana della cattedrale, attribuita al Perugino.
Dinanzi a questa immagine i fedeli sostano volentieri in preghiera. Tale immagine, su richiesta del vescovo cardinale Gioacchino Pecci, che offrì la ricca corona d’oro e di pietre preziose, fu incoronata dal Capitolo Vaticano l’8 settembre 1855, dieci mesi dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. Nel 1869 il vescovo Pecci dedicò anche una cappella-memoriale in San Domenico a ricordo del voto solennissimo fatto dai perugini nel 1629 e nel 1631 per ottenere liberazione da una “influenza maligna”.
Il voto fu rinnovato solennemente nell’ottobre del 1716 in occasione d’altra epidemia, offrendo un prezioso cuore d’oro massiccio, oggi custodito in cattedrale nella cassa delle sette chiavi insieme al “santo anello”. Anche questo prezioso cimelio di onice del II secolo d.C., che la devozione popolare ha legato agli sponsali di Maria e Giuseppe, giunto in maniera avventurosa da Chiusi nel 1473, ha concorso a promuovere la festa liturgica del patrocinio di Maria, concessa da Gregorio XVI nel 1831 e approvata anche da Pio IX. Il 7 settembre 1873 infine, su suggerimento del beato Pio IX, il vescovo Pecci consacrò, dinanzi all’immagine della Madonna delle Grazie, città e diocesi di Perugia all’Immacolata.
Nuova incoronazione, a seguito di ennesimo furto della corona, s’ebbe il 15 maggio 1958 per mano del vescovo mons. Pietro Parente. Questi e tanti altri segni (gonfaloni, dipinti votivi, cappelle e santuari mariani…) stanno a testimoniare la costante devozione dei perug