Relazione sulle giornate del Sinodo delle Famiglie

Papa Francesco ha dato il via al sinodo straordinario sulla famiglia che durerà 2 settimane.
Dopo l‘ultimo concistoro del febbraio 2014 nel quale si è parlato della “cellula umana più importante” il pontefice ha chiesto a tutti i vescovi  di palare chiaro e ascoltare con umiltà.
La parresia, la franchezza è l’atteggiamento fondamentale per poter camminare nella storia.
Il Papa ha sottolineato che ha voluto che lo spirito di sinodalità fosse presente anche nell’elezione del relatore, del segretario generale e dei presidenti delegati al Sinodo.
Siccome questi ultimi devono essere scelti dal Papa ha chiesto allo stesso consiglio post sinodale di proporre dei nomi che poi ha nominato.

Il Pontefice, durante la festa di s. Francesco, ha invitato tutti a ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla sua Chiesa, ”prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’odore degli uomini d’oggi fino a restare impregnati delle loro gioie, speranze, tristezze e angosce”. Con un boato di applausi ha ricordato che nel Vangelo “ci sono forza e tenerezza, capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza”.

Sia nel giorno del suo onomastico che la domenica, Francesco ha chiesto di pregare per un vero confronto sulla famiglia perché diventi l’occasione provvidenziale con cui rinnovare la Chiesa e la società. Non si rassegna il Papa di fronte alla grave crisi economica e culturale; il peso dell’incertezza, del disagio, che fanno ritardare ai giovani la realizzazione dei progetti di vita matrimoniale e familiare sono avvertiti urgentemente.

“Le Assemblee sinodali non servono per discutere belle idee e originali “, ha ribadito il Papa nella messa inaugurale del Sinodo, ”servono per coltivare e custodire la vigna del Signore.”
Durante la preghiera dei fedeli si è pregato per le famiglie del mondo, per i popoli in guerra e quanti sono feriti dagli scandali.

I problemi più urgenti da affrontare riguardano sicuramente le coppie divorziate, le unioni omosessuali, le convivenze, le poligamie, verso le quali il Papa chiede accoglienza ma anche prudenza perché non c’è una valutazione positiva per questi orientamenti.
Importante l’intervento del card. Schönborn che ha chiesto di guardare con particolare compassione verso i figli dei separati.
Questi portano impresse le sofferenze di Cristo nella loro vita.

Toccanti e speranzose le parole di alcune coppie ascoltatrici del Sinodo che hanno dato testimonianza viva di anni di matrimonio vissuti nella lode di Dio, testimoniando la fedeltà anche in periodi di grande sofferenza.

Lunedì 15 è stata presentata la Relatio post disceptationem, letta dal card. Erdö, un documento provvisorio che i circoli minori del sinodo dovranno discutere, per poi giungere alla Relatio synodi, il documento finale.

Nei documenti del Sinodo è emersa con chiarezza la fragilità delle odierne relazioni affettive, connotate da un sempre maggiore egoismo e narcisismo.
Nella Relatio per ben due volte il card. Erdö ha sottolineato l’indissolubilità del sacramento matrimoniale che si manifesta quando i cristiani si prendono cura delle famiglie ferite e nel momento in cui il Signore consacra gli sposi, sotto forma di dono vero e proprio.

Ilaria Delicati